David Lynch una volta ha detto: "Mi piace l'idea di una storia a lunga durata. La televisione è molto più interessante del cinema oggi. Sembra che il cinema d'essai sia andato verso la tv via cavo." Sono del suo stesso parere: oggi una serie riesce a emozionarti allo stesso modo del cinema, anzi forse quasi lo supera e infatti al giorno d'oggi vediamo registi di cinema che si cimentano con le serie televisive come David Fincher o Woody Allen . Perché ci piacciono le storie delle serie televisive? Perché parlano di noi e sono in questo modo universali. L'abilità dello sceneggiatore sta nel farci empatizzare con il protagonista o i protagonisti di una serie. Nel corso delle stagioni di una serie vediamo l'arco di trasformazione di un personaggio, che, a mio parere, è molto più efficace dell'arco di trasformazione di un personaggio che dura solo 90 o 120 minuti. Vorrei quindi nominare alcune serie che hanno delle grandi storie, ma soprattutto grandi personaggi.
Twin Peaks
Questa può essere definita la madre di tutte le serie moderne. Tutta la serie si regge su questa domanda: chi ha ucciso Laura Palmer? La storyline principale è quella dell'indagine portata avanti dall'agente Cooper, ma ce ne sono anche altre che coinvolgono gli abitanti di Twin Peaks e i loro segreti. Il grande David Lynch in questo modo riprende le tematiche del suo Velluto Blu per applicarle a una serie televisiva: il male si può nascondere nel quotidiano.
Lost
La possiamo definire l'erede di Twin Peaks. Lost è caratterizzato soprattutto dai misteri e quindi da una grande mitologia. Infatti, una grande serie deve avere una grande mitologia ossia tutto quel mondo che riguarda quella serie televisiva dai personaggi ai luoghi. Lost è soprattutto una serie sui personaggi e infatti in ogni episodio uno dei personaggi diventava il protagonista di quell'episodio con tanto flashback. Si esplorava il conflitto di quel personaggio. Una caratteristica comune a tutti i protagonisti di questa serie era il rapporto conflittuale con il padre, un tema che ci suona molto universale.
Games of Thrones
Anche questa serie è una serie sui personaggi con i loro conflitti e infatti in ogni episodio abbiamo tre o quattro storyline. E' un fantasy atipico dove non ci sono né buoni né cattivi, ma potrei azzardare che gli Stark sono i buoni e i Lannister sono i cattivi. Questo distinzione non è proprio giusto perché abbiamo due Lannister che non sono propriamente cattivi, ma, come ho già detto, dire chi è cattivo e chi è buono è relativo. Qui il tema della serie è il potere e proprio per questo che è un thriller politico. In questo giochi di troni ci sono intrighi ed alleanze per conquistare il trono di spade.
Breaking Bad
I primi episodi di questa serie possono sembrare noiosi, ma andando avanti Breaking Bad si rivela un'ottima serie. Ben scritto (un episodio è perfino ambientato in una sola location e con soli due attori), ottima regia e ottima fotografia. I teaser di ogni episodio sono delle vere perle.
House of Cards
Dal fantasy politico passiamo al thriller politico ossia quello di House of Cards. Frank Underwood, interpretato da un grande Kevin Spacey, si sente tradito dal suo presidente e allora escogita la sua vendetta. Se volete capire di politica, questa fa per voi e al giorno d'oggi capire la politica è importante. Poi, è una serie firmata Fincher.
The Newsroom
Anche qui si parla di politica. Ma, stavolta il punto di vista non è quello di un politico, ma quello dei giornalisti. Il pilot di una grande serie non può che partire con un grande teaser: un monologo sul fatto perché l'America non è più un paese democratico.
Scrubs
Un medical drama che ci parla della vita. Una serie che ci fa ridere e riflettere allo stesso tempo. Ogni episodio è una vera perla, tranne quelli della nona stagione che per i fan come me non esiste neanche.
Fringe
Procedural fantascientifico dove ha una forte mitologia e infatti è sempre prodotto firmato J.J. Abrams. Anche qui c'è un forte rapporto conflittuale con il padre tanto che Peter chiamerà suo padre sempre con Walter e mai con papà. Tra l'altro questa serie è un'ottima maniera per imparare la scienza.
Person of interest
Una serie scritta da Jonathan Nolan, fratello del regista Christopher, non può essere che una grande serie. Lo spunto ricorda quello di Minority Report, ma non sapendo se la persona d'interesse sia un carnefice o la vittima i protagonisti indagano prima che avvenga in crimine. Vengono approfonditi molto i personaggi su cui devono indagare e quindi abbiamo storie di persone comune. Un interessante procedural che piano piano è diventato fantascienza e si immagina un mondo dove siamo controllati da una macchina e quindi non c'è più il concetto di privacy. Ma siamo sicuri che sia fantascienza e non ci siamo già in questo mondo?
Black Mirror
Una serie che parla del rapporto dell'uomo con la tecnologia e come questa ha peggiorato la società. Sono state fatte due stagioni più uno speciale natalizio. Anche qui c'è la stessa domanda: è fantascienza oppure il mondo immaginato in questa serie esiste già?
The Flash
E' uno spin off della serie Arrow, ma sta supera di gran lunga la sua serie madre. Non è solo una una serie su un supereroe, ma una una serie fantascientifica. Infatti, il protagonista è uno scienziato forense e i suoi alleati sono degli scienziati. Per sconfiggere i villain di turno, oltre a usare la velocità di Flash, si usa la scienza. Ci sono inoltre viaggi nel tempo. C'è anche una cosa importante: una storyline interessante con tanti colpi di scena.Per non parlare delle tante citazioni alla cultura pop. Appena finisce la prima stagione ne parlo approfonditamente.
Daredevil
Dimenticatevi il Daredevil interpretato da Ben Affleck. Questa serie mostra Matt Murdock, di giorno un avvocato, di notte vigilante, che vuole migliorare la sua città e si deve scontrare con un boss della malavita, Wilson Fisk noto come Kingpin. E' più un noir che un una serie su un supereroe. La ciliegina sulla torta: ha una meravigliosa fotografia.
The Walking Dead
E' una serie sugli zombie ed è ben scritta con un'ottima regia (solitamente la regia delle serie delle televisioni via cavo hanno una regia cinematografica). Ha un solo difetto: essendo molto psicologica, alcuni episodi sono lenti e la lentezza si vede molto nella seconda stagione dove è ambientata interamente in una fattoria. Nonostante ciò, gli sceneggiatori usano gli zombie per parlare della società, proprio come faceva Romero.