mercoledì 24 giugno 2015

Perchè dovremmo ritornare negli anni '90

Non ce ne rendiamo conto ma sentiamo la mancanza degli anni '90. Basta vedere che fanno revival di ogni cosa che faceva parte di quegli anni. Nel campo dei fumetti hanno resuscitato il personaggio di PK, nato nel 1996, basandosi sul personaggio di Paperinik, e l'ultimo numero di PKNA uscì nel dicembre del 2000, ma ebbe anche una seconda serie, PK2, molto più matura della precedente. Nel campo delle serie televisive si parla di sequel di telefilm di quel periodo e con gli stessi attori, come per esempio X - Files o Twin Peaks (che Lynch in questi tutti anni abbia progettato di fare una terza stagione considerando ciò che dice il personaggio di Laura Palmer all'agente Cooper "Ci vediamo tra 25 anni"?). Nel campo del cinema ci sarebbero tanti esempi in cui si fanno sequel, remake e reboot di film che hanno fatto parte di quel decennio. Un ulteriore revival è nel campo dei gelati: il ritorno del Winner Taco.

Il fatto che ci siano tutti questi revival mi fa capire che vogliamo ritornare in quegli anni. Forse si viveva meglio in quegli anni che adesso. Cerchiamo di capire il perché. Cosa c'è di tanto diverso tra gli anni '90 e il periodo in cui viviamo adesso? Lo sviluppo della tecnologia. Una tecnologia che dovrebbe migliorare la società, ma non è così. C'è una serie britannica di genere sci-fi, Black Mirror, composta da sei episodi più uno special natalizio, dove si esplora la tematica società e tecnologia. E' una serie molto cinica e non molto lontana dalla realtà. Invece Matrix narrava di un futuro dove l'umanità era talmente assuefatta dalla tecnologia che ne era diventa schiava. E quando uscì questo film? Nel 1999, anno appunto di transizione tra gli anni '90 e i 2000. 

Negli anni '90 il world wide web, da tutti conosciuto come internet, era appena nato ma non era come lo conosciamo adesso. Lo si usava soprattutto per cercare informazioni sulla rete e mandare e-mail. Poi negli anni 2000 internet si sviluppò e nacque la pirateria informatica ossia il peer to peer. Grazie a questo sistema ci possiamo scaricare i film. A causa della pirateria non esistono più i Blockbuster. In questa catena di videonoleggio andavi a scegliere il film che magari ti eri perso quando era uscito nelle sale e se dopo tre giorni non lo riportavi,  c'era sempre la voce al telefono che ti rammentava che dovevi assolutamente restituire il film, altrimenti pagavi la penale. Tuttavia c'è ancora gente che dopo tutti questi anni si è tenuto il VHS o il DVD del film che non ha mai restituito.

Anche il modo di sentire la musica è cambiata. Ora sentiamo la musica con gli MP3 o youtube, ma prima si sentiva la musica grazie ai CD e ancora prima grazie alle cassette. Solitamente insieme alle cassette si usava anche la matita. Chi ha vissuto in quegli anni sa il perché. 

Oltre alla pirateria, negli anni 2000 arrivarono anche i social network. La gente postava ogni cosa della propria vita su Facebook. Quello che vediamo spesso nelle nostre bacheche sono i selfie e le foto del piatto da mangiare (pratica conosciuta anche come food porn). C'è da dire però che la gente faceva questo genere di cose anche prima della nascita dei social network, prima degli smartphone, prima delle macchine digitali e non. C'era un tizio che si chiamava Van Gogh. Egli amava farsi i selfie e ritrarre tutto il suo cibo prima di mangiarlo. Se non mi credete, andate a vedere il museo di Van Gogh ad Amsterdam. Grazie ai social network possiamo farci i cazzi degli altri.

Mi viene in mente una dichiarazione che è uscita recentemente dalla bocca di Umberto Eco. "Internet? Ha dato diritto di parola agli imbecilli: prima parlavano solo al bar e venivano messi a tacere." Chi sono questi imbecilli? Ce ne sono parecchi, ma i più celebri sono Matteo Salvini e Selvaggia Lucarelli.

Insieme allo sviluppo di internet nacquero anche gli smartphone. Prima i cellulari si usavano solo per telefonare, ma spesso anche per giocarci (chi si ricorda di Snake?), ma ora i telefonini sono diventati dei computer ambulanti. La gente quando cammina non guarda più avanti, ma in basso sul proprio cellulare. Ci stiamo alienando dalla società. Cosa succerebbe se camminassimo guardando in avanti senza più tenere lo sguardo sul proprio smartphone? Questo video è molto esaustivo. 



Legato insieme allo smartphone c'è questa piaga che ha preso piede: WhatsApp. Quando sei a lezione, è molto fastidioso sentire la notifica di questa applicazione, ma soprattutto è fastidioso quando sai che la gente ha letto il tuo messaggio, ma non ti si caga di un pezzo. Bei tempi quando la gente si parlava di persona senza bisogno di questa tecnologia.

A che cosa è associato un ricordo? Solitamente a una fotografia. Negli anni '90 un bambino o una bambina trovava delle vecchie fotografie intrise di polvere che ritraevano vecchi parenti o genitori da giovani e chiedeva al proprio genitore la storia di quelle foto. Una cosa del genere non accadrebbe più in questo periodo. Con l'avvento della macchine digitali (e anche degli smartphone) non stampiamo più le foto, ma le mettiamo on line, per esempio su Facebook. Se guardare una foto prima era una cosa privata, intimistica, ora questo gesto diventa una cosa condivisa da tutti. Metti caso che avvenisse una tempesta elettromagnetica, non ci sarebbe più l'elettricità (come nella serie Revolution) e senza elettricità non potremmo più vedere le nostre foto che rappresentano i nostri ricordi. Meglio così, potremmo risparmiare ai nostri posteri come eravamo stupidi con questa tecnologia.

Sapete che vi dico? Sarebbe ora di prendere il TARDIS per ritornare in quegli anni.

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