lunedì 13 luglio 2015

Nascita di uno scrittore

Scrittore si nasce o si diventa? Bella domanda.

Prendiamo il caso di un ragazzo che va in un liceo di Roma, il Righi, ed è al suo ultimo anno. Un giorno vede arrivare nella sua classe una professoressa di italiano di un'altra classe, la Bajo, a parlare di un progetto. Tale progetto si chiama La Scienza Narrata, sponsorizzato dalla casa farmaceutica Merck Serono, e consiste nel far riflettere i giovani sull'importanza della scienza. Questa scienza narrata prevede un incontro introduttivo al Campidoglio e due laboratori di scrittura creativa, uno tenuto al Tasso e uno al Righi. Alla fine di questi due incontri gli studenti che hanno aderito a questo progetto, che alla fin fine è un concorso letterario, devono scrivere un racconto a tema scientifico. I migliori racconti verranno premiati insieme ai vincitori del premio letterario Merck Serono dove vengono premiati saggi e romanzi che parlano di scienza.

Ecco i premi previsti per questo concorso letterario rivolto agli studenti delle scuole superiori:
1° classificato un premio del valore di 1000 euro
2° classificato un premio del valore di 500 euro
4 menzioni d'onore del valore di 250 euro

Il protagonista della nostra storia decide di partecipare a questo concorso letterario, spinto più dalla voglia di vincere un premio in denaro che dall'amore per la scienza. Ha sempre scritto racconti che nessuno ha mai letto, ma li aveva scritto per sé ed erano sempre storie di avventure e fantascienza. Ma ora un suo racconto verrò giudicato da una giura. Sa di non essere all'altezza perché un buon scrittore legge sempre libri, ma lui è uno che legge più fumetti. Per capire come deve essere un racconto a tema scientifico legge il libricino che gli hanno dato a uno di questi incontri. Tale libricino è una raccolta di racconti scritti da studenti del Tasso poiché questo progetto era partito un anno prima con il liceo classico Tasso. Dopo aver letto tutti questi racconti, il ragazzo non ha ancora idea di cosa scrivere. La sua fantasia è limitata dal fatto che il racconto deve parlare di scienza. Inizia allora a consultare i vari libri di scienza finché non trova l'argomento di cui vuole parlare. Da quell'argomento inizia a scrivere il racconto. Prima di mandare il suo racconto decide di farlo a leggere a tutti per avere critiche e consigli per migliorare il racconto. Fa quello che si chiama labor limae, una limatura per ridefinire il racconto, E' una specie di editing letterario per rendere piu scorrevole e piacevole il racconto. Così, il giorno prima della scadenza il ragazzo manda il racconto al concorso e pensa "Non devo essere in ansia perché tanto non vincerò."

Passa qualche mese. Il nostro protagonista riceve inaspettatamente un'email. Scopre di aver vinto il terzo premio de La Scienza Narrata. Alt. Qualcosa non quadra. Il terzo premio non era previsto. Come è possibile? Il ragazzo svelerà questo arcano leggendo l'introduzione del libricino che raccoglie tutti i racconti che hanno partecipato al concorso, compreso il suo.

Consideri un segno decisamente positivo il fatto che la giuria abbia dovuto discutere per assegnare i premi, e che per trovare un felice punto di equilibrio abbia dovuto chiedere alla Merck Serono di aggiungere ai due inizialmente previsti un terzo premio.

Per lui questo terzo premio, del valore di 350 euro, lo considera speciale perché hanno deciso di aggiungerlo apposta per lui e infatti nelle edizioni successive rimarrà questo terzo premio. Questa giuria, composta da scienziati, scrittori e giornalisti, ha ritenuto il suo racconto meritevole tanto da non metterlo tra le menzioni d'onore, bensì da dargli il terzo premio.

E viene il 9 luglio. La cerimonia di premiazione. La location è Villa Miani, una villa davvero sontuosa. Presenti alla serata ci sono circa 400 invitati. Tra questi il vincitore del premio letterario Merck Serono, Paolo Giordano , il matematico Piergiorgio Odifreddi, i tre vincitori e le quattro menzioni d'onore più i loro accompagnatori.

La serata si svolge in questa maniera. Si inizia con un aperitivo lussuoso. Passa qualche un'oretta e inizia la cerimonia dove viene premiato lo scrittore-fisico con il suo romanzo La solitudine dei numeri primi e un saggista. Poi vengono premiati anche i ragazzi del concorso de La Scienza Narrata, che alla fine è uno spin-off del premio letterario Merck Serono dove si premia appunto il connubio tra letteratura e scienze. Il nostro ragazzo riceve la targa.

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Be, da questa foto avrete capito chi è il protagonista di questa storia. Un tizio che si chiama Thanat Pagliani.

Dopo la cerimonia di premiazione comincia la cena. Ci sono ben due tavoli riservati per vincitori del concorso e per i loro rispettivi accompagnatori, tra questi ci sono anche il vice preside del Righi e la professoressa Bajo che rappresentano l'istituto del terzo classificato. Se l'aperitivo è di lusso, non è da meno la cena che potrebbe avere un valore di 100 euro a testa.

Finita la serata il ragazzo si porta a casa la targa, l'assegno e ben 5 libricini che raccolgono i 49 racconti che hanno partecipato al concorso.

Per rispondere alla domanda iniziale: scrittore si diventa. Per questo ragazzo che ha sempre letto esclusivamente fumetti e ha fatto il coglione per tutta la vita vincere un premio letterario era qualcosa di nuovo per lui. Vincere questo premio fà di lui uno scrittore? Allora, ha scritto un racconto e ha ricevuto dei soldi per aver scritto questo racconto, senza dimenticare che questo racconto è stato pubblicato in un'antologia in edizione limitata, direi proprio di si.

Thanat era diventato uno scrittore. Ora la sua ambizione è quella di diventare regista. Nel frattempo ha fatto tante cose, per esempio questo video per Repubblica insieme ai suoi tre colleghi Emanuele, Gloriana e Silvia. Nel frattempo lui continua a coltivare la sua passione per la scrittura, magari scrivendo il suo primo romanzo, partecipando ad altri concorsi letterari, scrivendo su un blog, ma soprattutto deve, e specifico deve, scrivere la sua prima sceneggiatura. Questa è la storia di un videomaker che sogna il cinema. Ci riuscirà? Ai posteri l'ardua sentenza.

P.S. Ma quanto devo essere idiota per parlare di me in terza persona?