lunedì 14 settembre 2015

Pecore in erba



Scompare improvvisamente Leonardo Zuliani, noto attivista di Roma. Dalla sua scomparsa i giornalisti di SkyTG24 decidono di fargli uno speciale intervistando le persone che hanno fatto parte della vita di questo attivista. Si ha così un ritratto di un personaggio antisemita.

Pecore in erba di Alberto Caviglia è un mockumentary italiano che esplora il tema dell'antisemitismo al giorno d'oggi, usando il mezzo della satira. Per rendere credibile questo finto documentario si alternano interviste ad attori e interviste a esponenti della cultura come Corrado Augias, Vittorio Sgarbi, Gianni Canova, ma anche a esponenti della comunità ebraica di Roma. Per tutto il film si ride, ma sono risate amare. Oltre all'antisemitismo, vengono ripresi molti temi dell'attualità come la xenofobia. La lega nord qui nel film diventa la lega nerd e, come il movimento guidato Matteo Salvini, sono contro gli sbarchi e gli immigrati. Si parla inoltre della questione Israele - Palestina dove il protagonista, per via del suo antisemitismo, odia Israele tanto da ideare un kit dove si brucia la bandiera di Israele. Il film si pone quindi questa domanda: un antisionista deve per forza essere antisemita?

Il film è rivolto soprattutto a un pubblico giovane, soprattutto quello romano, essendo il regista dell'84. Ci sono riferimenti alle webserie, alle challenge su youtube, al fenomeno del web Giancarlo Magalli e a Breaking Bad.

Se il pubblico giovane ha apprezzato il film, quello più anziano l'ha proprio disprezzato. Mi raccontava la mia amica Carlotta che due signori, che erano seduti accanto a lei durante la visione del film, se ne erano andati schifati dopo la proiezione del film di Caviglia perché l'avevano ritenuto offensivo verso gli ebrei. Se fosse stato offensivo verso gli ebrei, non credo che i rappresentanti della comunità ebraica di Roma  avrebbero partecipato al film. La satira è difficile da capire, ma proprio per questo motivo che funziona in modo efficace.

E' questo tipo di commedia che serve al cinema italiano. Far ridere e riflettere allo stesso tempo.