martedì 11 ottobre 2016

La gloria dei Bastardi senza gloria - Primo capitolo

Questa è la prima parte dell'analisi di Bastardi senza gloria di Quentin Tarantino e  un po' di gloria ce l'hanno se questo film è un capolavoro, no? Saranno cinque parti come sono i cinque capitoli del film.

Iniziamo a destrutturare il primo capitolo. Chi non l'avesse visto può vederlo qui.

Il primo capitolo può essere benissimo un film di venti minuti e il titolo potrebbe essere C'era una volta nella Francia occupata dai nazisti (Once upon a time in Nazi-occupied France) che rimanda ai film di Sergio Leone. Infatti, Tarantino ha girato questo film di guerra come se fosse uno spaghetti western. 

La prima inquadratura che vediamo è un campo lungo dove vediamo un uomo che taglia la legna e una donna che stende i panni e poi appare la scritta sotto che dice 1941. Si noti bene come l'immagine è ben composta. L'equilibrio è dato dalla casa e dall'albero. Questa è una delle tante inquadrature del film che ha un'eccellente fotografia e infatti  Robert Richardson ha avuto una nomination all'oscar per Bastardi senza gloria.



In  questi primi secondi non ci sono dialoghi, ma solo i rumori prodotti dall'uomo che taglia la legna (suoni tra l'altro che iniziamo a sentire quando c'è ancora il nero) e dalla donna mentre stende i panni. Oltre a questi rumori iniziamo a sentire anche quello di un motore. Raccontare una scena attraverso solo i rumori può essere benissimo un rimando alla scena iniziale di C'era una volta nel West di Sergio Leone. 

Concentriamoci adesso su questa inquadratura da dietro della donna con il lenzuolo bianco steso.



Appena la donna sente il rumore del motore, sposta il lenzuolo e  vediamo sullo sfondo dei veicoli che arrivano. La genialità di Tarantino è che ha usato il lenzuolo per rivelare la minaccia dei nazisti che incombe e lo vediamo attraverso il punto di vista della donna. Se prima c'era un equilibrio, ora è rotto dall'arrivo dei nazisti che può benissimo essere l'incidente scatenante.



Dal momento che lei scosta il lenzuolo incominciamo a sentire anche la musica, The Verdict di Ennio Morricone, che sottolinea la minaccia dell'arrivo dei nazisti. In questo momento musicale si può inoltre notare benissimo un rimando a Per Elisa di Ludvig Van Beethoven, guarda caso un compositore tedesco e quindi non può che musica adatta per accompagnare l'arrivo di un gruppo di tedeschi.

Sentiamo adesso la prima battuta del film:"Papà". Lei è la figlia dell'uomo e qualche secondo dopo vediamo le altre due figlie che escono da casa. Il padre ordina a loro due di rientrare a casa e anche alla terza figlia non prima di avergli preparato l'acqua con cui può lavarsi. Ora è il solo ad attendere che arrivino i nazisti.

Notiamo adesso come Tarantino passa dal primo piano al primissimo piano del padre. In questo modo si accentua l'ansia dell'uomo che non è proprio felice di vedere questi nazisti.














I nazisti arrivano finalmente. Un ufficiale scende dalla macchina e ordina ai suoi uomini di rimanere
al suo posto. Da notare che l'ufficiale è accompagnato da tre uomini come sono tre le figlie del contadino. Questo è un dettaglio non trascurabile come vedremo più avanti.

L'ufficiale va dal contadino e si presenta. Scopriamo adesso che l'uomo si chiama Perrier LaPadite e il nazista si chiama Hans Landa, colonnello delle SS. Dopo le presentazioni i due entrano in casa. Da notare che i due personaggi parlano tra loro in francese e anche questo è un dettaglio che non si può trascurare. 

Ad attendere i due ci sono le tre figlie di LaPadite. Landa si sieda al tavolo e chiede in modo gentile a una delle figlie di portargli un bicchiere di latte.  Nel frattempo si può notare lo scambio di sguardi tra una figlia e il padre per accentuare la loro preoccupazione, come se avessero qualcosa da nascondere.










Le  figlie escono. Adesso ci sono solo Landa e LaPadite. Ora la scena viene strutturata come se fosse una piece teatrale a due. Notare bene la posizione di Landa e LaPadite. Il primo sta a sinistra e il secondo a destra.



Landa chiede il permesso per continuare la conversazione in inglese perché la sua conoscenza di francese è limitata e così i due incominciano a parlare in inglese. Tarantino fa questa scelta perché molto probabilmente non vuole stancare il pubblico americano con i sottotitoli, ma in realtà dietro a questa scelta c'è altro.

Geniale come adesso ci viene detto che tipo di lavoro fa Landa. Non è lui che lo dice, ma LaPadite e attraverso le parole del contadino francese che scopriamo che Landa è un cacciatore di nazisti. Sarebbe alquanto banale se lo avesse detto Landa stesso, ma in questo modo è un secondo personaggio a presentare il primo. Una cosa simile avveniva anche nella scena iniziale de Il cavaliere oscuro (The Dark Knight) di Christopher Nolan dove ci veniva presentato il personaggio di Joker attraverso le parole dei suoi complici. 

Landa si comporta in modo gentile con LaPadite. Tira dalla sua borsa dei fogli e una penna e incomincia a fare delle domande al contadino. Vediamo che non si comporta come uno spietato nazista, ma come un burocrate cortese. LaPadite chiede se nel frattempo può fumarsi la pipa e Landa gentilmente gli dice "Please, Monsier LaPadite, it's your house, make yourself comfortable." Ci viene ancora sottolineata la gentilezza di questo nazista.

Il focus di questa conversazione è la famiglia Dreyfuss, una famiglia di ebrei che risiedevano nella stessa area dove risiede LaPadite e ora pare che siano scomparsi. LaPadite dice a Landa dei rumors che ha sentito: i Dreyfuss sarebbero ora in Spagna. Tarantino adesso non ritorna su Landa e non vediamo quindi la sua reazione. Quindi, non sappiamo se lui crede o no a questi rumors. Si rimane ancora su LaPadite finché Landa non gli chiede se può confermare il numero esatto della famiglia Dreyfuss e i loro nomi.

A un certo punto la camera inizia a ruotare verso sinistra finché la posizione dei personaggi cambia. Vi ricordate che all'inizio vi avevo detto che Landa stava a sinistra e LaPadite stava a destra? Ora le posizione dei personaggi è invertita: LaPadite ora sta a sinistra e Landa ora sta a destra. Attraverso quel movimento di macchina si è scavalcato il campo.







Lo  scavalcamento di campo è voluto ed è per sottolineare il cambio di beat. C'è quindi un turning point in questa scena. Quando ci viene presentato il personaggio di Shoshanna, un movimento di macchina ci mostra delle persone nascoste sotto le assi di legno della casa. Sono i Dreyfuss e Tarantino si sofferma proprio su Shoshanna. Sono loro il turning point della scena.



Per continuare la nostra analisi vorrei riprendere cosa disse Hitchcock a Truffaut nella nota intervista che è stata pubblicata sotto forma di libro.

Mettiamo che alcune persone stiano chiaccherando sedute interno ad un tavolo, situazione normale, conversazione banale, ad un tratto avviene un'esplosione, il pubblico resta sorpreso ma prima dell'effetto sorpresa gli è stata mostrata una scena banale, priva di interesse.

Variamo leggermente la situazione: sotto il tavolo c'è una bomba e il pubblico lo sa, perché ha visto l'attentatore piazzarla, sa anche che entro quindici minuti esploderà perché c'è un orologio nella sala, ecco che la conversazione banale diventa molto interessante perché lo spettatore partecipa alla scena e quasi vorrebbe intervenire per avvisare i protagonisti del pericolo che stanno correndo.

Nella prima situazione il risultato sarebbero quindici secondi di sorpresa al momento dell'esplosione, nella seconda ipotesi si saranno creati quindici minuti di suspense.

Il mood della scena è cambiato. Ora noi sappiamo che sotto le assi di legno sono nascosti i Dreyfuss. Noi non vogliamo che vengano scoperti da Landa perché farebbero una brutta fine. Tarantino ha imparato bene la lezione di Hithchcock e costruisce adesso questa scena usando la suspense, ma questa non sarà l'unica scena del film strutturata in questo modo.

Visto che il mood della scena è cambiato, anche il focus della conversazione è cambiato. Non sono più i Dreyfuss il focus della conversazione, ma gli ebrei in generale. Landa paragona gli ebrei ai ratti. Piano piano incominciamo a vedere il lato nazista di Landa perché disumanizza il popolo ebreo. 

Landa chiede il permesso a LaPadite per fumare anche lui la sua pipa. Il nazista tira fuori il calabash. Per chi non lo sapesse il calabash è il tipo di pipa che Sherlock Holmes fumava. Da burocrate adesso Landa diventa un detective che fa le deduzioni. Il calabash è un altro turning point e indovinate cosa fa adesso Tarantino? Un altro scavalcamento di campo per sottolineare il cambio di beat.



Landa adesso ha cambiato atteggiamento. Da gentile che era ora è diventato minaccioso. Egli sa perfettamente che LaPadite sta nascondendo i Dreyfuss in casa.



Si  passa al primissimo piano di LaPadite. E' preoccupato. Per la sua incolumità e quella delle figlie deve confermare le deduzioni di Landa.





Landa chiede a LaPadite di indicare dove sono nascosti i Dreyfuss. Indica con il dito il punto esatto. Avviene un altro scavalcamento di campo. Un altro turning point.



Landa adesso chiede conferma a LaPadite se i Dreyfuss non sappiano l'inglese dal momento che non c'è stata nessuna reazione dei Dreyfuss quando LaPadite ha indicato con il dito. Il francese non può che confermare. Ora sappiamo perché Landa ha voluto passare dal francese all'inglese: per non farsi capire dalla famiglia nascosta. La lingua è un espediente narrativo che Tarantino utilizzerà anche nei capitoli successivi.

Si ricomincia adesso a parlare in francese per ingannare i Dreyfuss. Landa richiama le figlie, mentre in realtà sono i tre soldati nazisti armati. Da qui si capisce perché tre figlie e tre soldati. L'inganno viene sottolineato anche dal fatto che l'arrivo dei soldati lo vediamo attraverso i loro stivali. In questo modo i Dreyfuss credono che i soldati siano le figlie di LaPadite.

Chi ben conosce Tarantino sa che lui ama mettere la violenza nel suo cinema (in Kill Bill c'era una tale quantità di sangue che ha dovuto mettere il bianco e nero nella scena degli 88 folli). In questo capitolo, ma solo in questo capitolo, la violenza non ci viene mostrato, lo intuiamo. Non vediamo neanche sangue che esce dalle assi di legno , ma l'unica cosa che esce fuori è la polvere di legno. Non vediamo neanche i Dreyfuss mentre vengono massacrati. Tarantino posiziona la camera dall'alto per raccontare il massacro dei Dreyfuss e la drammaticità della scena viene resa anche dalla musica che si sente appena si passa al cambio di beat ovvero da quando LaPadite indica il punto esatto dove sono nascosti i Dreyfuss.



Questa è una classica composizione che si ritrova spesso nel cinema: la cornice nella cornice. C'è tanto spazio negativo e infatti il nostro occhio si focalizza sulla porta dove vediamo Shoshanna correre.



Landa adesso entra anche lui nella cornice. Condivide lo stesso spazio di Shoshanna. Questo vuol dire che lui potrebbe prenderla facilmente, ma la lascia scappare perché si diverte a giocare al gatto con topo (vi ricordate che lui aveva paragonato gli ebrei ai ratti?) e avrà occasione di catturarla in un secondo momento perché è famoso per  il fatto che nessun ebreo gli sfugge.



Il  primo piano di Shoshanna che corre ci accentua ancora di più la violenza drammatica che non ci viene mostrata. Il suo volto è pieno del sangue dei suoi cari.



L'ultima inquadratura è simile alla prima, anzi potrebbe dire che è proprio il controcampo della prima inquadratura. Un campo lungo dove predomina il verde. Si è ristabilito l'equilibrio iniziale.

















Ecco, come si costruisce magistralmente una scena iniziale. Qui si vede la regia di Tarantino, ma il merito è anche dei due interpreti, Christoph Waltz (giustamente premiato con un oscar come miglior attore non protagonista per questo film) e Denis Ménochet. Questo è cinema.