lunedì 31 agosto 2015

Poche ragazze da quelle parti

(Fan art di Paride Prete)

"Ci vuole qualcuno che si sacrifichi per gli altri. Anche a costo di rimanere solo. Non è per questo che esistono gli eroi?" Bastano queste parole per farci capire che Pikappa è un personaggio diverso da Paperinik. Non è più un personaggio buffo con gli stivaletti a molla che combatte contro i bassotti, ma un un vero supereroe che deve combattere minacce più grandi di lui come gli Evroniani, alieni succhia-emozioni, oppure il Razziatore, un pirata temporale. E' una nuova vita dove non c'è più posto per i suoi parenti e il suo vecchio alleato Archimede contro il crimine, come ci viene narrato in Zero Barra Uno, un numero che non esiste da cui è tratto la citazione iniziale. Pikappa è un personaggio più adulto, più umano.

Le storie di PKNA (Paperinik New Adventures) affrontavano tematiche adulte e più profonde rispetto alle classiche storie Disney. Alcune di esse erano davvero introspettive. Prendiamo Trauma dove a sconfiggere il villain di turno non è Pikappa  con lo scudo extranformer oppure un mech ma Paperino stesso che ha imparato a dominare le sue paure. "Quel qualcosa si chiama coraggio, Uno. Cioè la capacità di trasformare la paura in forza, energia. Senza bisogno di essere mutanti." Ci sono anche storie malinconiche come Niente di personale dove Pikappa rimane solo a vivere nascosto nei sotterranei della Duclair Tower, abbandonato da tutti i suoi parenti e amici perché ritenuto da tutta Paperopoli un terrorista.

A mio parere l'autore che ha saputo meglio raccontare l'eroe con il mantello è Bruno Enna. Le sue storie erano molto poetiche. Ha iniziato con Mekkano. Viene approfondito il personaggio di Gorthan, uno scienziato evroniano già apparso nel citato Trauma. Gorthan si appassiona alla letteratura terrestre tanto da creare emozioni invece di assorbirle e acquistare ciò che lui chiama una malattia: una coscienza. C'è una grande morale in questa storia: la letteratura ci rende migliori. Nel caso di Gorthan è stato Il piccolo principe di Antoine De Saint-Exupery.  Ma il vero capolavoro di Enna è Frammenti d'autunno in cui il vero protagonista non è Pk, ma Lyla come viene sottolineato dalla copertina. Lyla, che per chi non se lo ricorda è un androide, continua a sognare un misterioso uomo senza volto. E' forse un difetto di programmazione oppure è solo un piano di un uomo che ha cercato di creare l'amore in laboratorio? Con temi cari a Philip K. Dick questa è una grande storia arricchita con le matite di Claudio Sciarrone.

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Questo è PK. Nato nel lontano 1995 con due serie,  PKNA e PK2. No, la terza serie nota come PK Frittole non esiste, come del resto non esiste la nona stagione di Scrubs. Questo PK Frittole era un reboot dell'intera serie ed era molto infantile rispetto dalle altre due serie precedenti. Ricordo che presi solo i primi numeri, ma smisi subito per quanto era brutto questo nuovo Pk. L'unica terza serie esistente è PKNE che riprende la continuity delle prime due serie dopo 12 anni ossia nel 2014 e, nonostante le sue storie vengano pubblicato su Topolino, non viene edulcorato per niente. In Potere e Potenza assistiamo a un'esecuzione di Paperino. Il secondo episodio è stato Gli argini del tempo, una storia basata sui paradossi temporali. Ora verso ottobre-novembre avremo il terzo episodio, Il raggio nero, storia che mi intriga già dal titolo.

Ma altro punto forte di PK era la posta. Si rispondeva sarcasticamente ai lettori di PK, noti come Pkers. Ma ciò che rimase impresso di quella posta per tutti i Pkers era la frase con cui il Pk Team rispondeva ai lettori che trovavano qualche errore nelle storie "Poche ragazze da quelle parti."

martedì 4 agosto 2015

Il problema della produzioni italiane indipendenti (e non): la recitazione da cani



Guardatevi un attimo questo corto. Fatto? Ebbene, questo cortometraggio fa schifo. La regia è inesistente e lo è anche la sceneggiatura. Ciò che salta subito all'occhio è la pessima recitazione di queste due attrici. Renè Ferretti direbbe che sono due cagne.
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E' questo il problema delle produzioni indipendenti che siano webserie, cortometraggi o perfino lungometraggi: una recitazione da cani. Quando siamo a questi livelli, il prodotto può essere definito amatoriale. E spesso sono proprio così le webserie o corti che si trovano su youtube. Il regista esordiente che si avvicina da poco al mondo del cinema chiama spesso i suoi amici per farli recitare nel suo prodotto ma questo è un grande errore. Se i suoi amici non sono attori, questo va molto a influire sul risultato finale del prodotto. Per esempio, gli attori chiamati da Lory Del Santo per la sua webserie The Lady non sono chiaramente attori, ma modelli o ex tronisti e questo si vede chiaramente. Se qualcuno riesce a fare peggio di The Lady, non può essere definito un regista.

La Del Santo, ma anche molti registi del tubo non si rendono conto di una cosa importante quando girano le loro cose: la direzione degli attori. Prima di dire "azione" il regista sa che i suoi attori recitano perché prima ha fatto le prove con gli attori, spiegandogli come deve essere il loro personaggio. Prima ancora di questo lavoro il regista fa una cosa importantissima ossia nel suo casting sceglie Attori con la A maiuscola. Questo significa dirigere attori e questo fa la differenza tra un prodotto amatoriale e un prodotto professionale. E so di cosa parlo perché ho fatto l'aiuto regista per un cortometraggio. I due registi di questo corto avevano due attori che erano davvero attori, soprattutto l'attore protagonista. Si erano fatto anche delle prove con gli attori prima delle riprese e infatti il prodotto finale è venuto più che bene.

Prima regola del regista esordiente è far recitare sempre attori che sono attori. Per andare sicuri si dovrebbe prendere persone che fanno o hanno fatto teatro. Se non sono attori, si fanno un sacco di prove affinché la loro recitazione sia perlomeno decente. Purtroppo, questa cosa si vede raramente nelle webserie o corti che si trovano su youtube e per questo motivo che fanno cagare.

Questo problema non si limita solo alle produzioni indipendenti ma anche alle fiction. Le nostre serie italiane fanno cagare non solo per la sceneggiatura, ma soprattutto per la recitazione da cani. I motivi di questa pessima recitazione possono essere tanti. Le prove  con il regista non si fanno perché gli attori non sono pagati per farle. Attori cani vengono spesso raccomandati come viene raccontato in Boris. E spesso vengono scritte fiction apposta per attori cani come Manuela Arcuri o Gabriel Garko. C'è da dire che c'è un prodotto seriale italiano che si distingue da tutti gli altri, Romanzo Criminale - La serie, perché il regista Sollima ha preso tutti attori che venivano dal teatro e proprio per questo si vede una buona, anzi un'ottima recitazione.

Anche il cinema non scherza. Nei film recitano persone che vengono dalla casa del Grande Fratello oppure persone che vengono da youtube. C'è gente che studia recitazione per anni e questi qua che fanno i coglioni in televisione o su youtube hanno subito la svolta della loro carriera. Quando si fa il cinema non per la qualità, ma per i soldi.

Tu regista esordiente, ma anche quello professionale, quando lavori con gli attori, trattali come se fossero delle bestie, diceva il grande zio Alfred, affinché non siano dei cani.