giovedì 2 marzo 2017

Terroristi da Oscar

Gli Oscar 2017 verranno ricordati soprattutto per l'errore di Warren Beatty nel dire il titolo sbagliato del film vincitore come miglior film: La La Land al posto di Moonlight. Si è parlato molto di  questa gaffe in questo periodo, ma nessuno parla di un Oscar dato a un particolare corto documentario, The White Helmets di Orlando von Einsiedel. Alcuni giorni prima della cerimonia si è sentito parlare molto di questo titolo perché il direttore della fotografia di questo film, Khaled Khateeb, essendo siriano, non ha potuto partecipare alla premiazione per via del muslim ban di Trump.



Ma di cosa parla effettivamente questo corto documentario? Come dice il titolo stesso, White Helmets documenta le gesta di questi caschi bianchi ossia volontari siriani che che si occupano di soccorrere i civili sotto i bombardamenti. Non c'è bisogno che vi dica che in Siria è in corso un conflitto e le vittime sono quasi sempre i bambini. La famosa foto che ritrae un bambino ferito all'interno di un'ambulanza è diventata simbolo di questo conflitto. Questi caschi bianchi, dunque, sono dei veri eroi, qualcuno penserà. Si sta perfino pensando di candidare questi eroi al premio nobel per la pace. E se la verità fosse un'altra?

In realtà i caschi bianchi non sono altro che terroristi. Questi "eroi" lavorano a stretto contatto con Al Qaeda. I salvataggi a opera dei caschi bianchi non sarebbero altro che dei falsi. C'è un video dove si vedono due volontari e una persona incastrata tra le macerie. Sono tutti e tre immobili all'inizio, come se dovessero fare una mannequin challenge, e poi si muovono come  fosse un vero video di salvataggio. C'è chi può non credere a un video del genere, ma perché fare una mannequin challenge su una cosa in cui  non si dovrebbe scherzare come il conflitto in Siria? L'unica spiegazione è che i soccorsi, a opera dei caschi bianchi, sono delle messe in scene. Direi che gli Oscar se lo sono meritati, no?
E il fotografo che ha scattato la già citata foto del bambino all'interno dell'ambulanza? Si è fatto un selfie con uomini armati che hanno partecipato all'esecuzione di un bambino. Devo dire che questo fotografo frequenta cattive compagnie.

Questo video di Vanessa Beeley è esaustivo nello spiegare la vicenda di questi caschi bianchi.  Eroi o carnefici? A voi l'ardua sentenza.



Quindi, perché è stato premiato con un Oscar un documentario in cui vengono risaltati questi caschi bianchi come eroi? Cerchiamo di capire il perché. Riporto le parole di una giornalista, la stessa Vanessa Beeley.

This organization is a fraudolent shadow-state construct created by NATO to simply propagate the propaganda that will demonize Assad's government and also demonize Russian legal intervention in Syria.

Il documentario in questione, dunque, non è altro che cinema di propaganda. Siamo ritornati ai tempi del neonazismo in cui Hitler usava il cinema come propaganda e Gobbels, ministro della cultura e della propaganda, produceva i film della regista Leni Riefenstahl. Se non sapete cos'è il cinema di propaganda, vedetevi i film della Riefenstahl oppure c'è Tarantino che la racconta a modo suo in Bastardi senza gloria. Ritornando all'Oscar di White Helmets, penso che abbiano dato questo premio affinché il corto documentario ricevesse una maggiore diffusione e quindi più gente creda a questa menzogna. La politica che prende il sopravvento sull'arte.

C'è poi questo inquietante scenario. Essendo il documentario distribuito da Netflix, chi è abbonato a Netfix, sta a sua volta finanziando questi terroristi? Mi spiego meglio. La distribuzione funziona in questa maniera: la distribuzione, in questo caso Netflix, compra il film dalla produzione, ossia i terroristi. Da dove vengono i soldi che Netflix usa per comprare il film in questione? Dagli abbonati stessi.

Perché a volte la verità non basta. A volte la gente merita di più. A volte la gente ha bisogno che la propria fiducia venga ricompensata.

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