martedì 17 marzo 2015

Birdman (o L'Imprevedibile Virtù dell'Ignoranza)

Mi viene in mente sempre quella frase che dice Miss Ritter, l'insegnante di Peter Parker in Amazing Spiderman "Una volta avevo un professore che amava dire agli studenti che esistono solo 10 trame diverse in tutta la narrativa. Be, io sono qui per dirvi che si sbagliava. C'è ne soltanto una: Chi sono io?" Tutte le grandi storie rispondono a questa domanda dove il protagonista cerca la propria identità e Birdman (o L'Imprevedibile Virtù dell'Ignoranza) è una di queste grandi storie, molto probabilmente è quella che dà una risposta migliore.

Image and video hosting by TinyPic

Chi sono io? Da questa premessa il protagonista di questa storia è Riggan Thomson, un attore. Infatti, l'attore difficilmente riesce a trovare la propria identità poiché in lui vivono tante persone diverse con diverse storie. In Riggan vive Birdman, un supereroe che lui ha interpretato in tre film. Questo Birdman lo tormenta e non si stacca mai da lui, è il suo ghost, come direbbe John Truby. Ormai, lui è identificato da tutti con questo supereroe. L'unico modo per staccarsi da questa presenza è portare sul palcoscenico What we talk about when we talk about love di Raymond Carver. Infatti, l'unico modo per esistere è usare il teatro che è più reale del cinema. Ciò che distingue il teatro dal cinema è che non esiste il montaggio, è lo spettatore che fa il proprio montaggio. Proprio per questo motivo che il film è stato girato interamente in piano-sequenza (in realtà tanti piano-sequenza come aveva fatto Hitchcock in Nodo alla gola). Riggan vuole esistere e il piano-sequenza rappresenta la vita, vita che non è riuscito mai a vivere per colpa di Birdman e lo ha portato al divorzio con la moglie. Capisce i suoi sbagli portando in scena l'opera di Carver perché rivede qui la sua vita. "Volevo essere amato, essere amato da qualcuno in questo mondo".

Ma la perla registica di Iñarritu è nel finale. A un certo punto vediamo Riggan nel bagno ma contemporaneamente vediamo anche Birdman seduto sulla tazza del cesso. Il regista messicano ci sta raccontando visivamente che Riggan ha mandato a cagare Birdman.

domenica 8 marzo 2015

Le donne de La migliore offerta

La migliore offerta è il capolavoro di Giuseppe Tornatore, senza nulla togliere a Nuovo Cinema Paradiso. Ci sarebbero molte cose da analizzare come l'automa che piano piano si completa che non è altro che uno specchio del protagonista, il bunker dove tiene il suo tesoro rappresenta la sua solitudine e il suo cognome, Oldman, che ci dice già tutto del protagonista interpretato da Geoffrey Rush, ma voglio concentrarmi su un aspetto che ritengo quello principale del film: le donne.

Nel film la protagonista principale è Claire, la proprietaria di una villa di cui Oldman deve valutare il valore, poi c'è Sarah, la ragazza del restauratore che aiuta Oldman a costruire l'automa e infine c'è una terza ragazza particolare che si trova sempre nel bar davanti alla villa di Claire. Così nel film abbiamo solo tre donne, ma in realtà ce ne sono più. Queste rappresentano il tesoro di Oldman e sto parlando di dipinti che rappresentano le donne ed esaltano la loro bellezza.

Image and video hosting by TinyPic

Image and video hosting by TinyPic

Sono quasi tutti dipinti famosi che magari avrete visto in qualche museo. Siccome oggi è l'8 marzo, citerei i nomi di queste donne. Così, potremmo ammirare la loro bellezza con sottofondo la colonna sonora del film composta dal maestro Ennio Morricone.


Non ci sono tutte, ma, se c'è qualcuno che ha visto film e ha riconosciuto qualche opera e volesse aiutarmi a finire l'elenco, sarei molto felice. 

Ecco qui le donne di Virgil Oldman:

Portrait of Felicitas Tucher, Albrecht Durer 
Albayde, Alexandre Cabanel
Portrait of young lady, Alexandre Cabanel
Kusinerna, Anders Zorn
Mrs Frances Cleveland, Anders Zorn
Mrs Symons, Anders Zorn
Ols maria, Anders Zorn
Portrait of Mrs Eben Richards, Anders Zorn
Portrait of a woman with a volume of Petrarch, Andrea del Sarto
Portrait of a lady, half-length, in a Blue Dress, Antonin Macheck
Portrait of queen Henrietta Maria, Anthony Van Dyck
Portrait of Maria Luisa de Tassis, Anthony Van Dyck
Portrait of a Barbara Cornelia Fabricius 
Portraif of a young lady, Bartolomeo Veneto
Eleonora di Toledo, Bronzino
Eleonora of Toledo and his son Giovanni de Medici, Bronzino
Lucrezia Panchatichi, Bronzino
Portrait of a girl with a book, Bronzino
La Jeune fille aux roses, Charles Chaplin
The Magdalene, Correggio
Joli Couer, Dante Gabriele Rossetti
Fanny Cornforth, Dante Gabriele Rossetti
La donna della finestra, Dante Gabriele Rossetti
A young Lady, Diego Rodriguez de Silva y Velasquez
Venus at her mirror, Diego Rodriguez de Silva y Velasquez
Olivia, Edmund Blair Leighton
Georgiana Burne Jones, Edward Burne Jones 
Vespertine Quies, Edward Burne Jones
Comtesse de la Chatre, Elisabeth Louisee Vigee Le Brun
Self Portrait, Elisabeth Louisee Vigee Le Brun
The Bather, Emmanuel Duval
Portrait of venetian lady, Eugene De Blaas
Portrait of a lady, said to be Marquise Chaimillard, Firmin Massot
Portrait of Carolina Zucchi, Francesco Hayez
Ritratto della contessa Luigia Douglas Scott, Francesco Hayez
Penitent Magdalene, Francesco Hayez
Flora, Evelyn De Morgan
Portrait of Juan Agustin Cean, Francisco Goya
Madame Sofia Naryshkina, Franz Xaver Winterhalter
Contess Varvara Alekseyvna, Franz Xavier Winterhalter
Lady Clementina Augusta Wellington, Franz Xaver Winterhalter
Portrait of madame Ackerman, the wife of chief finance minister of king Louise Philippe, Franz Xaver Winterhalter
Melanie De bussiere, Comtesse Edmond de Pourtales, Franz Xaver Winterhalter
Francoise Caroline Gonzague, Princess de Joinville, Franz Xaver Winterhalter
Pauline Sandor, Princess Metternich, Franz Xaver  Winterhalter 
The Empress elisabeth of austria, Franz Xaver Winterhalter
Princess Elizabeth Esperovna Belosselsky, Franz Xaver Winterhalter
Sofia Potocka, Countess Zamoyska, Franz Xaver Winterhalter
The Empress Maria Alexandrovna, Franz Xaver Winterhalter
Ritratto dell'arciduchessa Isabella, Frans Pourbus II
Portrait of donna Alba Regina del Ferro, three quarter lenght in a black dress holding a book, Giacomo Ceruti
Helen Rose Huth, George Frederick Watts
Portrait of a woman, Ghirlandaio
Mademoiselle Lanthelme, Giovanni Boldini
Portrait of Emiliana Concha de Ossa, Giovanni Boldini
La femme Au Chapeu Noir, Giovanni Boldini
Mademoiselle de Nemidoff, Giovanni Boldini
portrait of Lina Cavaliere, Giovanni Boldini
Portrait of Beatrice Cenci, Guido Reni
Portrait of the Artist's mother, Guido Reni
Portrait of a Noble Lady, Gustave Jean Jaquet
Venitienne a sa Toilette, Jacques Louis David
A lady in a black and white dress, James Jacques Joseph
Young lady in a Boat, James Jacques Joseph
Catharina Annette Fraser, Jan Adam Kruseman
Madame Frederic Reiset, Jean Auguste Dominique Ingres
Madame Aymon, Jean Auguste Dominique Ingres
Delphine Ramel, Madame Ingres, jean Auguste Dominique Ingres
Queen Caroline Murat, Jean Auguste Dominique Ingres
Mademoiselle Jeanne Suzanne Catherine Gonin, Jean Auguste Dominique Ingres
Portrait de la baronne de Rothschild, Jean Auguste Dominique Ingres
Louise Henriette de Bourbon Conti, Jean Marc Nattier
Louise Jopling, John Everett
Portrait of Unknown Girl, Joseph Lee
Half-Lenght Demi-Nude/ Fleus de Champs, Joseph Lefebvre
The Feathers Fan, Joseph Lefebvre
Portrait of a lady, Leonardo Da Vinci
Mrs Evan Gordon, Lord Frederick Leighton
Ritratto di Caterina Sforza, Lorenzo Di Credi
Salome, Lucas Cranach The Elder
Mademoiselle Madeleine Brohan de La comedie Francaise, Paul Jacques Aime Baudry
Portrait de Madame Louis Cezard, Paul Jacques Aime Baudry
Jeanne Samry in a Low Necked Dress, Pierre Auguste Renoir
Portrait of a young girl, Petrus Christus
La fornarina, Raffaello
La donna velata, Raffaello
La muta, Raffaello
Flora, Rosalba Carriera
Self Portrait holding a portrait of her sister, Rosalba Carriera
Self Portrait with a Harp, Rose Adelaide Ducreix
A Village Maiden, Ser George Clausen
Mrs Lewis Thomas Watson, Ser Joshua Watson
Portrait of Minerva Anguissola, Sofonisba Anguissola
Self Portrait at the Easel, Sofonisba Anguissola
Portrait of Mademoiselle Florentin, Thomas Couture
A woman in blue, Thomas Gainsborough
Ritratto di Eleonora Gonzaga, Tiziano
La bella, Tiziano
Violante, Tiziano
Portrait of young woman in red, Unknown Ancient roman
In The Garden, Vittorio Matteo Corcos
Pepper, Morgan Weistling
Portrait of the Artist sister in law, William Merrit Chase
The Birth of Venus, William Adolphe Bouguereau
Pretty girl, William McGregor Paxton
Alice Diudonne Chase Shinnecock Hills, William Merrit Chase
Young Woman, William Whitaker
La belle Angevine, Ted Seth Jacobs
Portrait of a beauty, William Clarke Wontner
La Vague, William Adolphe Bouguereau

domenica 1 marzo 2015

Cinema e giornalismo


Image and video hosting by TinyPic

E' da un po' di tempo che volevo fare una riflessione sul rapporto tra cinema e giornalismo. Sono due mezzi di comunicazioni diversi, ma non così tanto. Si pensi che prima dell'avvento della televisione il cinema, oltre a intrattenere, fu utilizzato per informare. Il cinegiornale nasce proprio nei primi anni di vita del cinematografo in Francia e si diffuse maggiormente durante la seconda guerra mondiale. In Italia i cinegiornali furono usati come mezzi di propaganda del regime e nacque così l'Istituto Luce.

Il giornalismo si presta spesso come motore di una storia di un film. Ci sono film che hanno raccontato dei giornalisti e delle loro inchieste, come per esempio Tutti gli uomini del presidente dove troviamo un Robert Redford che interpreta un giornalista durante le vicende del Watergate. Gli articoli di giornale possono essere degli ottimi spunti per storie di film, basti pensare che a Hitchcock venne in mente di fare un film sugli uccelli dopo aver letto di un attacco di uccelli su un giornale e nacque così Uccelli.

Chi studia giornalismo conosce sicuramente la regola delle 5 W: Who, What, When, Where e Why. In pratica in un articolo di giornale si deve dire chi sono le persone coinvolte nel fatto, il fatto stesso, quando è successo il fatto, dove è successo il fatto e perché successo il fatto. Da notare che questa regola è più o meno la stessa per scrivere una sceneggiatura di un film.

Quindi, sia il cinema che il giornalismo raccontano di persone e delle loro azioni. Nel primo ci immedesimiamo in queste persone e abbiamo una visione soggettiva delle vicenda, mentre nel secondo abbiamo una visione oggettiva. Mi viene in mente le vicende della banda della Magliana che sono state raccontate attraverso il cinema e la televisione con Romanzo Criminale dove i personaggi vengono visti come degli eroi, mentre invece chi leggeva le loro vicende sui giornali li vedeva come dei criminali e assassini.

Il documentario è sicuramente la via di mezzo tra cinema e giornalismo: raccontare la realtà usando il linguaggio del cinema. Il più noto regista di documentari è sicuramente Michael Moore. Ci sono registi che si sono alternati tra cinema di finzione e documentari, come per esempio Werner Herzog e Wim Wenders. Del secondo regista mi era piaciuto moltissimo Il sale della terra ed è la dimostrazione che anche un documentario riesce a farti emozionare.

Così abbiamo registi che con i loro documentari sono giornalisti, ma possiamo avere anche il caso inverso cioè giornalisti che diventano registi. Pensiamo a Zoro Pif. Il primo, il cui vero nome è Diego Bianchi, è un giornalista che si occupa perlopiù della politica e ha un programma tutto suo, Gazebo, dove vengono mandati in onda dei reportage video realizzati da lui stesso in prima persona. Recentemente si è cimentato nella regia cinematografica con Arance e Martello. Il secondo, il cui vero nome è Pierfrancesco Diliberto, ha anche lui un programma tutto suo, Il testimone, e tutte le puntate sono delle inchieste che fa lui in prima persona dalle riprese al montaggio, proprio come un vero videomaker. Anche lui si è cimentato con la regia cinematografica con La mafia uccide solo d'estate.

Qualche settimana fa ho assistito a una lezione tenuta da due giornalisti, anzi sarebbe più corretto dire videogiornalisti. Usano soprattutto le immagini per dare la notizia senza far uso dello speech che è invece tipico dei telegiornali. Il punto per cui ho voluto far partire questa riflessione è che il videogiornalista lavora maggiormente per immagini, proprio come succede nel cinema dove il regista lavora molto per immagine. Il pubblico deve capire la storia di un film grazie solo alle immagini e dialoghi sono supeflui, così mi aveva insegnato a un corso di sceneggiatura e questo lo aveva detto anche Hitchcock "Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storie per mezzo di espressioni visive.

Alla fine regista e il giornalista fanno la stessa cosa: raccontare storie. Un regista deve conoscere la realtà per raccontare le sue storie. In fondo, il cinema è uno specchio della realtà.

Non perdete tempo nelle scuole di cinema. E' meglio fare quattro giorni a piedi perché è un'esperienza che ti permette di conoscere il mondo. E poi leggete tanto, perché vi apre ad altre esperienze. Tirate su figli, è un'esperienza essenziale. Chi ha dei figli è più radicato nella realtà rispetto a chi non ne ha.
Werner Herzog