Lunedì sono stato all'Auditorium per l'incontro con Jaco Van Dormael (Toto le heroes - Un eroe di fine millennio, L'ottavo Giorno, Mr Nobody) per presentare il suo nuovo film Dio esiste e vive a Bruxelles, ma anche per parlare del suo cinema, commentando i tragici fatti che stanno accadendo in questo periodo. A moderare c'era Piera Detassis ed era presente anche Andrea Romeo, che con la sua I Wonder Pictures distribuisce il film in Italia.
C'era poca gente in sala, anche perché è un regista sconosciuto in Italia e c'erano ragazzi seduti qualche fila dietro di me che si chiedevano "ma questo che film ha fatto"? Tra i pochi presenti c'era anche un mio collega del DAMS che si laurea a breve e sta preparando la tesi proprio su Jaco Van Dormael. E questo mi ha fatto pensare che potrei iniziare a scrivere un libro su questo regista belga che non fa mai dei film banali e proprio perché è sconosciuto in Italia che non è ancora stato scritto nessun libro su di lui.
Comunque, ecco la prima parte di ciò che si detto durante questo incontro.
JVD: Si, devo dire che il film è nato così mentre scrivevo la sceneggiatura insieme a Thomas Gunzig. A Parigi c'erano le manifestazioni contro i matrimoni gay ed era molto strano vedere dal Belgio dei bambini per strada portare delle croci e faceva paura questo misto tra religione e società. Durante il montaggio con Hervé ci dicevamo che stava succedendo qualcos'altro, l'attentato a Charlie Hebdo. Ci dicevamo che forse non potevamo che continuare a portare avanti un'utopia: poter ridere di tutto e con tutti. Dovevamo portare avanti quest'esercizio.
Ora il film esce proprio mentre succedono questi fatti. Non potendo dire che il tema del film è la religione, come pure gli eventi attuali non sono correlati alla religione, ma hanno a che fare con il potere, questioni di potere come quello degli uomini sulle donne e la sottomissione con i rapporti di forza, con il fatto che noi mandiamo loro le bombe e loro ci rimandano kamikaze, con tutte le altre cose che possono essere appunto il petrolio e il potere.
PD: Allora è inevitabile chiedere: quando hai cominciato a scrivere queste leggi? Era una brutta giornata?
JVD: Dunque, c'è una bella frase di Woody Allen che dice "Dio esiste ma prego che abbia una buona giustificazione" e devo dire che io da piccolo sono stato educato con una mentalità cattolica. Mi ci vedo nelle cose che scrivono i bambini, per esempio: "Dio onnipotente, perché non fai nulla per i bambini che soffrono, per i lebbrosi? Perché non hai fatto nulla per suo figlio?" Che è una domanda che viene spontanea ai bambini.
Il nostro Dio è un Dio d'invenzione e divertente e leggendo i testi sacri e le scritture si vede che viene descritto come un Dio geloso, vendicativo, che rade al suolo le città e un Dio che chiede a un padre di uccidere suo figlio. In questo contesto la cosa importante è di cercare di scrivere una bella storia con un bel cattivo e in questo caso era ancora più importante perché il cattivo, Dio, doveva far una tale pressione sulla figlia, una ragazzina di 10 anni, da portarla alla rivolta. Il film parla anche di questo. Parla di una società e del ruolo della donna nella società.
PD: Ma l'invenzione della figlia è tua completamente?
JVD: Be, in realtà non è detto. Nei vangeli apocrifi si trovano un sacco di cose. Sono ben diverse dalla versione definitiva. Diciamo che per esempio che si dice che Maria Maddalena fosse la donna di Gesù e che fosse anche il primo apostolo. Ed è molto più forte la presenza delle donne rispetto a quello che si è fatto e che si è scritto definitivamente trecentosessanta anni dopo a Costantinopoli. E poi mi piace anche avere dei personaggi che siano bambini e spesso i bambini sono dei ribelli, a volte non lo sanno neanche e non sono consapevoli, ma si pongono un sacco di domande. Hanno una visione del mondo diversa, che talvolta ci fa sorridere. Chi ci dice che ne sappiamo più di loro? Quindi mi è piaciuto questo personaggio di una ragazzina ribelle, forse perché non ho figli maschi e quindi so meglio come funzionano le cose con le femmine.
PD: Il dato fondamentale è che per ribellarsi, la ragazzina, la figlia di Dio, entra nella stanza segreta del padre, hackera completamente il computer di Dio per sovvertire tutto e per metterlo nei guai manda a tutti gli abitanti della terra un sms con la data della loro morte. Potete immaginare che cosa provoca. Il difficile del film è questo. In tutti e in quasi i tuoi film la morte è un dato fondamentale con cui confrontarsi. La morte, la mortalità. Perché è così importante? Tra l'altro il primo a morire nel film sei tu.
JVD: Allora, anch'io spesso tendo a scordare di non essere immortale. Penso che vivrò fino a duecentocinquanta anni, ma in realtà è importante ricordare questa urgenza di vivere. Penso spesso che sia l'ombra della morte che invece rianima o fa riaffiorare il gusto della vita. Io non sono credente, per questo apprezzo quello che dice Ea, la ragazzina nel film "il nostro paradiso è qui e adesso."
E' interessante vedere quello che fa lei perché vive sotto un'autorità simbolica che è quella maschile, un'autorità che ritroviamo nella famiglia, nella società, un'autorità fatta di leggi, di timori, di paure e obbedienze. Ea dice basta con le leggi e con le sottomissioni, non bisogna aver paura di nulla, e ci dice anche che la nostra vita non deve per forza essere chiusa in una scatola. Questa scatola si può aprire. Abbiamo la possibilità di vivere tra la gente più improbabile. La mente dell'uomo è strana perché spesso tendiamo noi a imprigionarci in queste scatole. Invece ci sono storie d'amore che possono essere diverse. Io posso essere il mio personaggio e la mia vita può essere la mia sceneggiatura e il paradiso è ora.
Il fatto che sia io il primo a morire: nel film ci sono molti amici e non volevo che fosse qualcuno di loro a cominciare.
AR: Come hai cambiato il modo di fare il cinema e ritmo, con un budget inferiore al Mr Nobody.
JVD: Devo dire che il mio sogno è quello di fare il cinema come si suona il piano. Mi piacerebbe perché non costa niente e si può improvvisare. Si può ricominciare quando si vuole.
Devo dire che ho fatto quattro film in in ventiquattro anni ma ho lavorato molto.Ho lavorato in continuazione. Alcuni film richiedono più tempo ovviamente, magari sono film più naturalisti e più veloci. Come quando si costruiscono degli edifici, a volte si può fare una casa in un anno, a volte ci vogliono cinquant'anni per fare una cattedrale, neanche finita.
Per Mr Nobody ci ho messo cinque anni per la scrittura, due anni per il finanziamento e tre anni per farlo. E' forse il mio film preferito perché è il più sperimentale, ma di sicuro è stato anche il più caro. Mi sono reso conto in quel frangente che chi rischia di perdere soldi può diventare abbastanza cattivo. Allora con mia moglie Michèle abbiamo deciso di fare una cosa diversa. Dunque di fare un film effimero, che è stato lo spettacolo Kiss and cry, uno spettacolo che è un film, Per cui abbiamo fatto un lungometraggio che viene mostrato in scena più di duecentocinquanta volte. La grande sfida di quello spettacolo è che tutte le scenografie dovevano stare sulla grandezza di un tavolo da cucina. La cosa che funziona molto in questo tipo di spettacolo è che più si vede che è falso, più si crede che è vero. C'è questo meccanismo che funziona tanto bene.
Dato che dopo Mr Nobody era difficile trovare finanziamenti, abbiamo fatto le cose povere. Quando si dice campeggio in Spagna, invece di fare fare tutto in esterno, prendo un po' di sabbia e un ventilatore, si mette un cartello "campeggio in Spagna" , così è fatto. Così, come per Bruxelles in questo film, visto che non si possono fare le riprese dall'alto sulla città, abbiamo fatto una specie di plastico con delle scatole e questo è più utile a livello stilistico, è più utile credo con un budget inferiore.
PD: La trovo di una cattiveria assoluta: il prete che se la prende con Dio è di una sovversione totale. Ne sei cosciente? O ti stavi solo divertendo?
JVD: Con Thomas, mentre scrivevamo la sceneggiatura, ci dicevamo che prima o poi Dio avrebbe dovuto incontrare un rappresentante della Chiesa o un suo rappresentante in Terra. Tra l'altro questo prete è uno bravo che fa l'accoglienza e fa del suo meglio. Inoltre, Dio è straordinariamente sorpreso di vedere tutte le immagini di suo figlio che è più famoso di un divo rock.