domenica 22 novembre 2015

Dio esiste e vive a Bruxelles

Image and video hosting by TinyPic

Dio esiste e vive a Bruxelles. Abita in un appartamento con la moglie e la figlia undicenne Ea. Questo Dio si divertente a tormentare la gente per il piacere di farlo, finché sua figlia decide di spedire all'umanità la loro data di morte con tanto di countdown e di scendere sulla terra per cercare sei nuovi apostoli con cui redigere un un nuovo testamento.

Tra le varie incarnazioni cinematografiche di Dio, quello donna in Dogma di Kevin Smith o quello nero in Una settimana da Dio, mancava quello pantofolaio interpretato da Benoit Poelvoorde che attraverso il suo computer si diverte a far soffrire gli uomini. Al primo impatto può sembrare un film blasfemo, ma il regista Jaco Van Dormael  riesce a raccontare con malinconia e sensibilità un'umanità disperata e ci fa addentrare nel loro quotidiano. E questa umanità è rappresentata da questi nuovi sei apostoli, tra cui figura anche una Catherine Deneuve che non riesce più amare suo marito ma finisce per innamorarsi di un gorilla.

Jaco Van Dormael, sei anni dopo Mr Nobody, ci regala il suo quarto capolavoro, anzi la sua quarta poesia visiva. Nella regia la poesia visiva è quel modo di coniugare sapientemente l'immagine con la musica e questo si vede chiaramente nelle scene in cui Ea rivela ai sei apostoli la loro musica interiore.

Tra l'altro, questo regista belga, che qui fa un simpatico cameo, è un regista impegnato nel sociale: in tutti i suoi film (Toto le Heroes - Un eroe di fine millennio, L'ottavo Giorno, Mr Nobody e Dio esiste e vive a Bruxelles) mette sempre un personaggio affetto dalla sindrome di down. Infatti, è molto sensibili alle tematiche dei disabili fisici e mentali e all'infanzia tanto che per un periodo ha fatto il clown.

Dimenticavo di dirvi di non andare via dopo i titoli di coda perché c'è una scena post-crediti geniale e divertente.

Se la mia recensione non ti ha convinto ad andarlo a vedere, ti dico che questo film rappresenterà il Belgio agli Oscar.

Nessun commento:

Posta un commento